Ha destato non poche polemiche la recente ordinanza sindacale che estende le aree cittadine in cui è vietato il commercio itinerante. Si tratta infatti di un palese divieto che obbliga molti degli attuali venditori ambulanti (muniti di regolare autorizzazione), a non esporre e vendere le proprie mercanzie nei marciapiedi di determinate strade.
L’ordinanza fa esplicito riferimento alle segnalazioni di tanti cittadini che hanno evidenziato un eccezionale incremento dell’attività di commercio a causa della presenza di numerosi venditori ambulanti in via Cavour, via Spinuzza e via Volturno. E vogliamo soffermarci proprio su questo aspetto, e fare chiarezza. Quanti di voi ricordano lo stato in cui versano i marciapiedi di queste strade? Vi mostriamo le immagini che ci invia gentilmente Salvo Biondo, condividendo la sua denuncia.
Tour Suk Palermo, fra borse contraffatte (e non) ma che danneggiano altre attività commerciali.
Il corridoio dell’inimicizia.
Non va bene neppure la sera: via Spinuzza…
E via Volturno, col marciapiede diventato una nuova China Town.
Dalle foto si evince chiaramente la situazione di totale anarchia e disordine in queste tre strade, dove addirittura si deve chiedere il permesso per poter transitare a piedi o col proprio passeggino. Altra cosa da notare: la totale assenza di venditori di “cibo da strada”, o più comunemente chiamati panellari o meusari. L’ordinanza infatti è stata apostrofata da qualche organo di stampa o in consiglio comunale come “anti pane con milza”, fatta ad hoc per colpire proprio questi venditori. Ci domandiamo: ma davanti alla Feltrinelli ci sta un panellaro o vasti spazi occupati da mercanzie varie? Sotto i portici di via Ruggero Settimo c’è la folla per il pane con milza o per la difficoltà a transitare fra le varie bancarelle? Al massimo si può notare il venditore di crepes che poggia il barattolo di nutella sopra la caditoia…
Forse in città si dovrebbe affrontare il problema con più obiettività, e scrollarsi di dosso questo finto perbenismo che vuol giustificare e tollerare la non normalità.
Palermo infatti si conferma una città dove qualsiasi cosa tocchi, tutti a scendere in piazza per chiedere la normalizzazione di ciò che la città contesta. Si chiedono prima delle regole ma poi quando arrivano, scatta la protesta e il pretendere di lasciare tutto vecchio.
Qui di seguito, riportiamo nuovamente l’ordinanza che riporta a chiare lettere la legge di riferimento e le strade interessate (oltre quelle che negli anni precedenti erano state interdette dal commercio itinerante). Auspichiamo, per l’ennesima volta, il rispetto delle regole.
…non se ne può più di questo scempio! nessun centrocittà al mondo è così…vengo ora da Londra. In Regent street un suk del genere? Palermo è una vergogna ed ancora di più chi non fa rispettare le regole…e vi ricordo quello che successe alla Polizia Municipale che fece rispettare ad un extracomunitario le ordinanze sindacali. Linciati ed indagati da una magistratura che crede bene di fare il suo lavoro. Un extracomunitario che si sentì vessato e penso bene di darsi fuoco…l’intolleranza delle regole va punita non chi le fa rispettare. Magistratura svegliati…
palermo è veramente una vergogna. in nessun centro storico di nessuna città del mondo esistente un simile scandalo. perchè per me assistere giornalmente a questa visione è una cosa ripugnante. per gli ambulanti vanno designate specifiche zone della città in cui possono esercitare la loro attività. ma poi fossero attività loro etniche potrebbero anche essere carine, ma questi tizi vendono solo cose rubate o contraffate. altro che mercatino etnico. al nord italia, dove c’è la civiltà, uno spettacolo del genere non può esistere. e soprattutto se il sindaco di una città del nord fa un’ordinanza la si rispetta punto e basta. che sono tutte ste proteste? ambulanti che protestano, posteggiatori che protestano, ma che è sto schifo? il sindaco, il prefetto, il questore, rappresentano le istituzioni cittadine, fanno provvedimenti e vanno rispettati. stop e senza discussioni. al nord se si fa una legge il popolo la rispetta e si comporta secondo la legge. qui da noi no, perchè non abbiamo il senso della legalità. legalità vuol dire legge, rispettare la legge perchè la legge migliora la cosa pubblica.
Certi discorsi sul “nord Italia dove c’è la civiltà” mi sembrano assurdi. Io vivo a Venezia, per dire, ed è piena di extracomunitari che vendono borse probabilmente contraffatte. Mi direte “ah ma Venezia è un caso a sè”, ma è comunque un controesempio.
Mi spiace leggere un articolo in cui viene appoggiato questo tipo di ordinanza. Più leggo questi articoli e queste ordinanze più mi rendo conto che manca un tentativo di immedesimazione nell’altro.
Condivido quando viene detto che in determinate vie è presente un notevole disordine. Ma reprimere a un attività commerciale legale di questo tipo mi sembra un atteggiamento poco serio. L’ordinanza mi sembra che miri a ripulire alcune aree della città, dalla presenza di un certo tipo di persone: persone che a stento arrivano a fine mese. In questo periodo storico sta crescendo nuovamente l’accanimento verso le fasce deboli e questa ordinanza ne è la dimostrazione. Credo che si dovrebbe andare verso una regolamentazione di questo tipo di attività e non al divieto assoluto. I problemi della città di Palermo sono tantissimi e complessi, pensare di risolvere i problemi palermitani iniziando a colpire le fasce più deboli non credo sia la cosa più giusta.
L’ordinanza non vieta affatto questo tipo di attività, e di fatti nulla toglie che possano continuare a vendere nelle strade immediatamente adiacenti a quelle citate.
Proprio questo continuo tollerare e giustificare ha reso molta gente assuefatta. Ritenere normale ciò che invece non lo è.
Ribadisco: Palermo la città dalle mille contraddizioni. Tutti a invocare regole, ma puntuali a fare passi indietro.
quoto manfroze. avete presente via de’ calzaioli a Firenze? quella che porta dal Duomo a Piazza della Signoria per intenderci: ambulanti coi lenzuoli pronti a chiuderli e a scappare, e una volta addirittura un banchetto col gioco delle tre carte. per non parlare della loggia del porcellino. Non giustifico lo schifo di Palermo, me ne vergogno anzi, ma non collochiamoci sempre e solo in fondo alla classifica.